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Programma

Nel processo di costruzione del Piano Strategico della Città “Trapani 2023”, il passo successivo è costituito dall’individuazione di possibili Scenari di sviluppo. Si tratta di possibili percorsi evolutivi (il dizionario Devoto-Oli definisce lo scenario come “configurazione schematica di situazioni probabili”) che sono strettamente condizionati dalla maggiore o minore complessità del territorio analizzato. La funzione degli Scenari consiste nell’individuare, nel ventaglio delle scelte possibili, i temi che, a partire dalle risorse esistenti, possano garantire alti gradi di competitività, forte dinamicità e bassa dispersione di risorse, uniti a elevati livelli di coesione sociale. Lo sviluppo di un Territorio è dato, infatti, da un complesso di fattori interagenti, che vanno integrati in un progetto di sistema.La comunità locale può scegliere uno Scenario ottimale, oppure più Scenari possono essere perseguiti in maniera integrata e complementare, ai fini di uno sviluppo maggiormente diversificato. Il percorso compiuto a Trapani, fino a questo momento, per la costruzione del Piano Strategico, attraverso il coinvolgimento e l’ascolto delle istituzioni e più in generale dei soggetti attivi sul territorio, e la restituzione di un’immagine unitaria della realtà trapanese, ha permesso di riconoscere un insieme composito di questioni, temi, risorse e problemi. Si è così sedimentato un primo quadro di conoscenze. A partire da questo patrimonio di informazioni, di conoscenze e di esperienze, è possibile restituire in forma sintetica e aggregata alcuni ambiti emergenti, di carattere tematico e territoriale. Si tratta di immagini al presente che propongono i caratteri salienti del territorio trapanese, restituite secondo temi che paiono qualificanti e strategici per il futuro della città.

 

I modelli di scenari per Trapani

Dalle immagini presenti, delineate fino a questo momento, si possono formulare tre definizioni di Scenari di Sviluppo per la Città di Trapani:
1. Scenario conservativo: proietta in avanti l’attuale situazione di scarsa integrazione dell’economia cittadina con quella della provincia e conseguentemente con il resto del mondo;
2. Scenario probabile: vede un’integrazione di Trapani all’interno del sistema turistico provinciale e della Sicilia Occidentale;
3. Scenario ambizioso: non è che un’estensione concettuale del secondo. In questo caso il capoluogo trova un’integrazione con i settori produttivi leader dell’economia provinciale;

Scenario conservativo

Questo tipo di Scenario asseconda l’evoluzione naturale della Città, in senso quantitativo e qualitativo; viene, infatti, sviluppato a partire dai dati reperiti nel Quadro Conoscitivo e nel processo di partecipazione, trascurando i benefici attesi dalle azioni messe in atto dall’Amministrazione Comunale negli ultimi anni. Continuando sulla strada attuale, Trapani rimarrebbe, rispetto al contesto Provinciale, a livelli di integrazione molto bassi e legati solo ad un ambito burocratico amministrativo e formativo. E questo perché non si verrebbero a creare quelle sinergie tanto auspicate, ma ogni singola eccellenza rimarrebbe fine a sé stessa, consolidando la spirale involutiva che ha determinato il sempre più crescente fenomeno di fuga dei giovani. Lo Scenario in esame vedrebbe quindi una Trapani rassegnata al degradato e degradante ruolo di città burocratico – amministrativa.

Scenario probabile

Questo Scenario può essere interpretato come quella configurazione del sistema che ci si può attendere sulla base delle analisi delle dinamiche passate. È quindi la situazione che il sistema assumerà in un definito futuro in assenza di interventi in grado di modificare le tendenze in atto. Quindi, per questo Scenario, si può ipotizzare che il Comune di Trapani possa integrarsi con il resto della Provincia, sia per quanto riguarda gli aspetti burocratici e formativi, come per il precedente, ma in più possa giocare un ruolo importante legando la sua immagine a grandi eventi e integrando la propria offerta a quella delle destinazioni turistiche consolidate della provincia, sviluppando e offrendo degli specifici prodotti turistici (come per esempio congressi, nautica da diporto, attività musicali d’eccellenza ecc.). In questo modo si avrebbe un significativo impatto sul comparto turistico, ma allo stesso tempo, sviluppando solo questo, si avrebbe un basso impatto sulla prosperità della Città e dei suoi abitanti.

 

Scenario ambizioso

Dalle analisi sul Territorio, l’obiettivo a cui Trapani dovrebbe tendere è quello di porsi come Centro Attivatore delle sinergie fra i sistemi produttivi presenti nella Provincia, in cui, oltre ad integrarsi attraverso il turismo, gli apparati burocratici e la formazione, dovrebbe diventare, in un arco temporale di medio – lungo periodo, anche un Polo per l’intermodalità, il commercio, le reti e la ricerca. Per far sì che questo possa accadere, bisogna che non solo l’Amministrazione Comunale, ma anche tutti gli attori presenti sul territorio, comincino a pensare ad una visione complessiva e condivisa e non più semplicemente per progetti puntuali. In questo modo, Trapani deve riconquistarsi il ruolo di leadership della Provincia, cercando così di superare le difficoltà in cui, in questo periodo, versano i settori produttivi trainanti del territorio. Per poter raggiungere determinati obiettivi, bisognerà, quindi, sviluppare delle sinergie fra i settori chiave del territorio trapanese, ed in particolare:

  • Migliorare l’integrazione infrastrutturale e intermodale;
  • Commercializzare le produzioni della provincia;
  • Formare la dirigenza delle imprese locali;
  • Promuovere la ricerca sui prodotti dell’area;
  • Dare un’immagine positiva al territorio che si rifletta sui prodotti tipici.

In questo modo sarebbero valorizzati, da una parte la crescita del sistema produttivo del territorio e dall’altra il benessere degli abitanti della Città, andando a comprendere così tutti gli aspetti che caratterizzano l’area interessata dalla pianificazione strategica. Lo sviluppo locale, quindi, dovrà porre il territorio al centro delle dinamiche produttive e sociali, rappresentando così l’occasione per mettere a frutto tutte le potenzialità che il territorio stesso offre, e dimostrando come le risorse locali, se adeguatamente valorizzate e fruite, possano costituire una straordinaria occasione di crescita e rappresentare l’elemento identificativo contro il processo di omologazione. Si ha bisogno di una riscoperta della cultura locale, tesa alla conservazione e all’affermazione della propria identità, all’esaltazione delle differenze, all’utilizzo delle specificità al fine di uno sviluppo socio-economico complessivo. I valori territoriali e ambientali rappresentano occasioni di auto-riconoscimento del territorio da parte dei suoi abitanti e favoriscono i processi di re-identificazione con i luoghi.

 

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    Il successo di un progetto ambizioso si fonda, oltre che sulle idee, principalmente sulla volontà di chi intende realizzarle. In un contesto istituzionale questa non può che essere, come ho illustrato, una volontà condivisa dall’intera collettività. La visione di una Trapani moderna, efficiente, proiettata in una sfida vincente con se stessa e con le altre grandi Città del Mediterraneo può trasformarsi in una realtà non lontana se tutti collaboreremo a raggiungerla. Le nostre idee si moltiplicheranno, cresceranno con le nuove generazioni in una tensione civica virtuosa dove la cultura, asse portante di ogni civiltà, tornerà a produrre frutti duraturi e universali. La storia della nostra Città ci parla di nomini e donne tenaci, abituati al duro confronto con il mare e con la terra, a farne, con ingegno e passione, fonti di vita e di ricchezza. Esperienze peculiari e autonome nella cornice già così ampia e complessa di una Sicilia, millenaria madre di mille civiltà. L’autonomia del pensiero e delle scelte diventa fondamentale, la capacità di utilizzare lo strumento dello Statuto, come giuridicamente previsto, per modellare una nuova “Drepanum Urbs Invictissima” diventa essenziale per dare al Popolo trapanese quelle risposte in termini di lavoro, di sviluppo, di qualità della vita che Esso merita. Non più disagio e bisogni primari insoddisfatti, non più ghetti di disoccupati, non più clientele e mortificazioni, ma condizioni di esistenza dignitosa e sicura, nel modello di coesione sociale, individuale e collettiva, che ancor oggi, qui, nelle nostre case e nei cuori, regge alla sfida del tempo. Facciamo ancora Trapani Grande!

     

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