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Le risorse finanziarie per la Città del Futuro

I Lavoro e le Risorse
La sfida più nobile: creare lavoro per tutti

  • Il solo avvio dei grandi progetti comincerà a generare una richiesta di occupazione qualificata in tutti i settori del mondo del lavoro (operaio, edile, cantieristico, turistico, professionale, artigiano, etc), richiesta che non potrà che crescere man mano che il progetto procederà e stabilizzerà nuova produzione di ricchezza. Più andrà avanti il progetto più questi risultati saranno evidenti e creeranno attrattiva per nuove iniziative. A questa domanda non potrà che rispondersi con un’offerta di qualità, coinvolgendo nella formazione enti professionali, scuole e università, rivitalizzando quindi un’attività di formazione orientata al mercato del lavoro, contrariamente a parte della formazione cui abbiamo assistito fino ad ora, rivelatasi sterile, illusoria, clientelare e fonte finale di disoccupazione.
  • Si può, le esperienze passate parlano chiaro: basta verificare cos’è successo nel settore dell’occupazione, a Trapani, per gli esiti della Louis Vuitton Cup che ha generato un’esplosione di nuove attività e di interesse di investitori per settori trainanti della nostra economia (es. ristorazione, nautica, accoglienza, mercato immobiliare etc). Nel 2005, anno della Louis Vuitton Cup, la Provincia di Trapani è stata la prima in assoluto, in Italia, per aumento del Pil provinciale, segnando un +7,5% (dati ufficiali dell’istituto Tagliacarne).

Innovazione è lavoro.

  • Centri di ricerca applicata alle produzioni industriali, creazione di imprese che utilizzino i risultati degli studi. Incentivo al collocamento dei relativi prodotti nel mercato locale (es. tecnologie avanzate nel settore delle energie alternative)

Le nostre attività tradizionali in chiave moderna.

  • La ricerca applicata sulle nostre produzioni industriali e artigianali di tradizione (es. agroalimentare, pesca, tonnare, produzione e utilizzo del sale, lavorazione della pietra).

Le risorse intellettuali.

  • Un grande progetto richiede un ampio e duraturo coinvolgimento di figure operative non onerose, oltre i ruoli istituzionali: il tavolo permanente dei quattro Sindaci (Trapani, Erice, Paceco e Valderice) per la – La Commissione per la bellezza urbana -Il Custode del verde – Il Garante della solidarietà — Il Garante dei diritti dei carcerati — Il Garante dei diritti degli animali – La Consulta delle imprese e delle professioni – La Consulta scientifica della Fondazione “Drepanum”;
  • L’Associazione “Trapanesi nel Mondo” (molti figli di questa città lavorano all’estero: alcuni da generazioni, altri da poco tempo, tutti impegnati nelle imprese, nelle professioni, nel lavoro di qualità. Saranno tutti ben lieti di mettere a disposizione alla loro città natale relazioni importanti ed esperienze consolidate, di elaborare progetti, di procurare risorse, di tornare a viverci credendo e lavorando in un futuro civico diverso!) – L’associazione “Il Mondo a Trapani” (fatta da tutti coloro che, pur non risiedendo a Trapani, con Trapani hanno stabilito un legame affettivo o di dimora o commerciale. Potranno dare un grande contributo di idee per rendere Trapani una città sempre più accogliente ed aperta. Amplieranno la rete di conoscenze e presenze per Trapani, promuoveranno nel mondo i progetti culturali, i prodotti dell’arte e della enogastronomia, gli eventi di Trapani. Attireranno artisti e personalità, intelligenze e turisti di qualità).

Le risorse economiche.

  • Per i grandi progetti non useremo fondi del bilancio ordinario del Comune che dovranno essere tutti impiegati per il progetto di base: migliorare la qualità dei servizi al cittadino.
  • Le risorse economiche/2: per i grandi progetti e per gli eventi troveremo risorse nuove (Accordi di Programma Quadro – Fondi finalizzati dello Stato e della Regione – FSR Fondi Strutturali Regionali – Fondi Europei e di Organismi Internazionali – Gare su Progetti di Finanza – Convenzioni di scopo con società nazionali ed estere (es. con le Ferrovie per la nuova stazione).
  • Le risorse economiche/3: Il patrimonio disponibile del Comune, adeguatamente valorizzato in mano al Comune (non intendiamo svendere nulla), dovrà essere utilizzato come eventuale quota di cofinanziamento richiesta in specifici progetti finanziati. Non sarà ceduto senza adeguata utilità e destinazione di reimpiego come già accaduto in passato.
  • Le risorse economiche/4: risorse da nuove concessioni da beni oggi infruttiferi.
  • Le risorse economiche/5: una grande campagna internazionale presso investitori privati e istituzionali a sostegno delle attività culturali e dei grandi progetti di qualità: (“Donazioni per Trapani” e i “Trapani Bond”).
  • Le risorse economiche/6: la fiducia e l’entusiasmo di noi stessi, azzerare l’evasione, il 5XMILLE dei Trapanesi alla propria Città.

Progetto: Razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune/creazione del
brand gestione immobiliare

  • Il Comune di Trapani dispone di un patrimonio immobiliare assai consistente, che gestisce in maniera antieconomica.
  • La più vistosa fonte di diseconomia è la destinazione ad uffici di una decina di immobili per una superficie coperta complessiva certamente superiore ai 16.000 mq., con le seguenti incongruenze:
  • si utilizzano più di 16.000 mq per ospitare appena circa 360 dipendenti (oltre 45 mq per addetto, il che è come se ogni dipendente avesse al posto del normale ufficio da 10 mq, un mini appartamento);
  • gli uffici comunali sono tutti sparpagliati in maniera disorganica nel territorio cittadino, causando non pochi disagi ai cittadini, alle imprese e ai professionisti, che per ottenere i servizi erogati dal comune debbono sovente andare avanti e indietro da un palazzo all’altro;
  • il Comune, in conseguenza di tale irrazionale uso dei propri immobili, sconta enormi diseconomie legate alle manutenzioni, al costo delle utenze attivate in diversi siti anziché essere concentrate in un unico immobile, al costo orario per dipendente che si perde inutilmente per strada giornalmente, ogni qualvolta i dipendenti comunali, per esigenze d’ufficio, debbono fare la spola da un palazzo all’altro; i cittadini e il settore produttivo, invece, scontano diseconomie legate al tempo che si sottrae alla produttività, non potendo contare su un centro servizi unificato all’interno del quale si possa svolgere in maniera coordinata tutta l’attività di rivolta all’utenza.

La soluzione:

  • La più vistosa fonte di diseconomia è la destinazione ad uffici di una decina di immobili per una superficie coperta complessiva certamente superiore ai 16.000 mq., con le seguenti incongruenze:
  • si utilizzano più di 16.000 mq per ospitare appena circa 360 dipendenti (oltre 45 mq per addetto, il che è come se ogni dipendente avesse al posto del normale ufficio da 10 mq, un mini appartamento);
  • gli uffici comunali sono tutti sparpagliati in maniera disorganica nel territorio cittadino, causando non pochi disagi ai cittadini, alle imprese e ai professionisti, che per ottenere i servizi erogati dal comune debbono sovente andare avanti e indietro da un palazzo all’altro;
  • il Comune, in conseguenza di tale irrazionale uso dei propri immobili, sconta enormi diseconomie legate alle manutenzioni, al costo delle utenze attivate in diversi siti anziché essere concentrate in un unico immobile, al costo orario per dipendente che si perde inutilmente per strada giornalmente, ogni qualvolta i dipendenti comunali, per esigenze d’ufficio, debbono fare la spola da un palazzo all’altro; i cittadini e il settore produttivo, invece, scontano diseconomie legate al tempo che si sottrae alla produttività, non potendo contare su un centro servizi unificato all’interno del quale si possa svolgere in maniera coordinata tutta l’attività di rivolta all’utenza.

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