Il successo di un progetto ambizioso si fonda, oltre che sulle idee, principalmente sulla volontà di chi intende realizzarle. In un contesto istituzionale questa non può che essere, come ho illustrato, una volontà condivisa dall’intera collettività. La visione di una Trapani moderna, efficiente, proiettata in una sfida vincente con se stessa e con le altre grandi Città del Mediterraneo può trasformarsi in una realtà non lontana se tutti collaboreremo a raggiungerla. Le nostre idee si moltiplicheranno, cresceranno con le nuove generazioni in una tensione civica virtuosa dove la cultura, asse portante di ogni civiltà, tornerà a produrre frutti duraturi e universali. La storia della nostra Città ci parla di nomini e donne tenaci, abituati al duro confronto con il mare e con la terra, a farne, con ingegno e passione, fonti di vita e di ricchezza. Esperienze peculiari e autonome nella cornice già così ampia e complessa di una Sicilia, millenaria madre di mille civiltà. L’autonomia del pensiero e delle scelte diventa fondamentale, la capacità di utilizzare lo strumento dello Statuto, come giuridicamente previsto, per modellare una nuova “Drepanum Urbs Invictissima” diventa essenziale per dare al Popolo trapanese quelle risposte in termini di lavoro, di sviluppo, di qualità della vita che Esso merita. Non più disagio e bisogni primari insoddisfatti, non più ghetti di disoccupati, non più clientele e mortificazioni, ma condizioni di esistenza dignitosa e sicura, nel modello di coesione sociale, individuale e collettiva, che ancor oggi, qui, nelle nostre case e nei cuori, regge alla sfida del tempo. Facciamo ancora Trapani Grande!
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