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I servizi Sociali

E’ urgente un ripensamento globale dell’intero servizio del Settore Sociale che non lo veda più solo come il luogo dell’assistenza al disagio, ma come il luogo dell’attuazione dei diritti costituzionali dei cittadini, senza distinzione di provenienza, sesso età e condizione personale. Negli ultimi vent’anni, la nostra città è stata soggetta a profondi mutamenti socio-demografici che – ancor prima della crisi pandemica – hanno trasformato la fisionomia della comunità locale e hanno posto sfide inedite per il sistema di welfare. Aumento della popolazione anziana e aumento della cittadinanza straniera, diminuzione delle nascite ed emigrazione italiana e straniera con conseguente calo della popolazione giovanile, aumento delle difficoltà economiche sono solo alcuni degli aspetti multiproblematici che il “territorio” ed in particolare i servizi sociali si sono trovati ad affrontare insieme al costante calo strutturale dei trasferimenti al settore avviato già a fine anni 2000. Le continua diminuzione delle risorse per il settore, ha portato alla precarizzazione delle Assistenti Sociali, che hanno il ruolo di cerniera tra cittadino in stato di fragilità ed amministrazione. Inoltre, i Piani di zona del Distretto Socio-Sanitario D50, del quale il Comune di Trapani è capofila, da tempo evidenziano la sottrazione risorse all’associazionismo sociale e la loro impropria destinazione per l’erogazione di servizi che dovrebbero essere finanziati con risorse diverse.

Progetto: Lo sportello sociale.

Nell’ambito della tutela di tutte le fragilità, in considerazione della difficoltà per alcune persone di accedere ai luoghi del servizio, diventa di primaria importanza semplificare e territorializzare sempre di più gli accessi ai servizi sociali. Il tema della collocazione delle strutture di servizio, nell’ottica di una città policentrica, democratica e partecipativa, si configura come tema centrale per la concretizzazione dell’idea portante di servizio: incontrare i bisogni e trovare le risposte insieme. Una risposta adeguata a questa esigenza base, per esperienze già fatte altrove, sembra essere lo Sportello Sociale (sull’esempio dei comuni di Napoli e Bologna) che si configura , a tutti gli effetti, come il primo luogo di accesso e accoglienza dei cittadini. Lo immaginiamo dislocato nei quartieri con la presenza costante di persona professionalmente qualificata all’ascolto e a conoscenza di tutte le soluzioni possibili per la casistica presentata (assistente sociale o persona formata allo scopo).

Lo Sportello Sociale:

  • offre ascolto, informazione e orientamento in caso di difficoltà come la cura e la tutela dei figli, l’accudimento di una persona non autosufficiente o con problemi economici e/o di inserimento sociale;
  • è il luogo in cui trovare un aiuto per le criticità della vita quotidiana (ad es. conciliare gli orari di lavoro con gli orari di cura dei figli soprattutto nel caso di famiglie monogenitoriali) ma anche il luogo in cui offrire disponibilità per attività di volontariato.
  • offre informazioni sui servizi erogati da altre istituzioni, e dedicati a problematiche sociali (Azienda USL, Associazioni di volontariato, centri di ascolto, le parrocchie ecc.).
  • prende in carico la persona che si presenta o il nucleo familiare e lo accompagna per tutta la durata dell’intervento stesso.
  • elabora un nuovo progetto di organizzazione dei servizi sociali, finalizzato alla transizione dall’attuale sistema arcaico-assistenzialistico ad un modello dinamico capace di dare risposte ai nuovi bisogni e di vedere nella solidarietà e nella sussidiarietà un supporto funzionale a dare prospettive a chi è rimasto indietro piuttosto che una condanna all’assistenzialismo perpetuo.

Lotta alle disuguaglianze in tutte le sue manifestazioni, il garante della solidarietà

  • E un esponente del mondo sociale di alta e specifica competenza che, grazie ad un apposito regolamento da approvarsi al più presto, avrà il compito di esaminare tutte le delibere e le attività comunali, così da garantire la loro conformità ai principi della solidarietà sociale. Il Garante dovrà collaborare alla redazione annuale del “rapporto sociale” del Comune. Esempio specifico: rivedere e controllare le graduatorie degli aventi diritto dell’assegnazione delle case popolari. Coltivare i rapporti col Tribunale del malato;

Un nuovo patto tra Comune e ASP per garantire sostegno ed assistenza domiciliare sanitaria in tutto
il territorio

Il Comune assicurerà la dovuta collaborazione all’Azienda Sanitaria Provinciale e al mondo delle associazioni di volontariato dedicate all’assistenza di tutte le diverse forme di disabilità, per garantire:

  • trasporti specializzati da casa ai centri di riabilitazione;
  • assistenti di sostegno, supporti logistici e luoghi di terapia occupazionale;
  • campagne di prevenzione e nelle diagnosi precoci: gli elenchi delle malattie gravi d’intesa che vedano il Comune parte attiva con l’Asp;
  • uno speciale osservatorio, di concerto con l’Asp, per l’individuazione di emergenze sanitarie non riscontrate o difficilmente riscontrabili;
  • la città dei defibrillatori.

Inoltre, il Comune provvederà a:

  • prevedere spazi sociali attrezzati per bambini ed anziani e centri sociali in tutto il territorio;
  • risanare il centro Nino Via, dedicandolo interamente al volontariato e all’assistenza alle fasce di popolazione più deboli;
  • garantire la stretta osservanza delle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche e dei protocolli a tutela dei diversamente abili. Una Città che si rispetti deve assicurare una perfetta agibilità dei luoghi e dei servizi a tutti! Ciò diventa essenziale anche nella qualità dell’accoglienza per i turisti. Ed ancora, spiagge, percorsi e passeggiate, luoghi di cultura: tutto dovrà essere accessibile a chiunque lo desideri.

Il volontariato, incentivare la sussidiarietà pubblico/privato

  • Fare squadra con il mondo dell’associazionismo e del volontariato (es. dalla Croce Rossa a Mondo Donna). Attivare tutti gli obblighi di Protezione Civile, con piani specifici della prevenzione dell’emergenza, organizzati in maniera da consentire un completo soddisfacimento delle esigenze sociali collegate e d’intesa con le associazioni di volontariato della Protezione Civile;

Le grandi opere sociali della tradizione Trapanese, Il Serraino Vulpita, l’Ospizio Marino Sieri Pepoli

  • Riacquisirne il grande patrimonio, anche immobiliare, per poterne mettere i benefici a disposizione degli interventi sociali in città.

Il Cimitero

Immediata soluzione dell’emergenza, una priorità assoluta.

  • Il cimitero di Trapani senza pace, 176 salme in attesa di sepoltura al cimitero di Trapani. Una situazione davvero incresciosa e per primi sono i defunti a non riuscire ad averne, alla faccia del loro “eterno riposo”. Ad essere riaffiorato è un problema che si trascina da anni, vale a dire l’emergenza loculi. I lavori effettuati nell’ultimo ventennio sono sempre stati limitati, non sicuramente lungimiranti e spesso, gira e rigira, ci si ritrova sempre punto e a capo a parlare sempre degli stessi problemi di carenza di spazi.
  • E essenziale che la riorganizzazione dei servizi cimiteriali passi da una radicale revisione, delle metodologie oggi applicate. I nuovi servizi forniti dovranno essere suddivisi e raggruppati in tre macro aree che ne contraddistinguono le peculiarità: Analisi e rilevazione, gestione e servizi aggiuntivi:
  • Analisi e rilevazione
  1. Realizzazione di un rilievo planimetrico delle aree cimiteriali comunali effettuato attraverso la rielaborazione delle planimetrie esistenti presso gli archivi e la successiva riorganizzazione della numerazione dei loculi liberi/occupati. I dati riportati sulle strutture presenti nell’area cimiteriale (cognome, nome, data di nascita e di decesso) verranno rilevati singolarmente nella mappatura;
  2. Rilevazione grafica del cimitero e collegamento alle pratiche precedentemente inserite;
  3. Evidenziazione e sistemazione delle discordanze rilevate dall’incrocio dei dati concessione con la cartografia;
  4. Digitalizzazione delle aree e dell’anagrafe cimiteriale. o Gestione
  5. Acquisizione delle concessioni per il completamento dell’anagrafe defunti e dei concessionari, integrazione con la precedente rilevazione e scansione dei nuovi contratti per una immediata consultazione;
  6. Stampa dei contratti in essere con aggiornamento immediato della situazione delle occupazioni, stampa dei dettagli di pagamento per i contraenti;
  7. Stampe di servizio per scadenzare i pagamenti e i contratti in scadenza;
  8. Consultazione “on line” sempre disponibile e aggiornamento costante di tutti i dati archiviati con la relativa mappatura;
  9. Gestione e bollettazione delle lampade votive con “postalizzazione” o consegna manuale. Registrazione dei pagamenti, stampa dei solleciti e resoconti periodici;
  10. Tabulati periodici con scadenziari delle concessioni scadute per il recupero e l’utilizzo dei posti.
  11. Servizi aggiuntivi:
  • Inserimento necrologi on-line con collegamento al sito WEB dell’Ente;
  • Totem all’ingresso del cimitero con ricerca defunto e percorso per l’individuazione dell’ubicazione all’interno del cimitero;
  • Riunire i sindaci dei quattro Comuni per promuovere un’iniziativa per costruire un nuovo grande cimitero. L’attuale cimitero, riqualificato come cimitero monumentale — i percorsi della memoria dei trapanesi illustri.

Gli orti Sociali (per i quartieri e per le scuole).

  • Utilizzare le aree comunali di rispetto dei quartieri popolari e degli insediamenti scolastici, per affidarli con la formula “orto sociale” agli assegnatari degli alloggi e ai plessi scolastici.

La Scuola

  • Piano Rigenerazione scuola – PTOF 2022/2025;
    – È il Piano che mira a rigenerare la funzione educativa della scuola per ricostruire il legame fra le diverse generazioni, per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future, per imparare ad abitare il mondo in modo nuovo.
    – La scuola crea, così, non solo un nuovo alfabeto ecologico ma si trasforma in un luogo nel quale si azzerano i conflitti tra le generazioni e si impara a crescere in modo sostenibile.
  • Armonizzare la rete, logistica e organizzativa, del servizio scolastico di tutti i livelli..
    – Mettere in sicurezza e in comfort tutti i plessi scolastici.
    – Le palestre e le scuole dello sport.
    – Internet nelle scuole.
    – Trasporti efficienti per tutti i ragazzi.
    – “Tempo pieno” e mense “civili e solidali” per tutti. L’obiettivo è assicurare, a tutte le famiglie, il diritto di scegliere l’orario scolastico continuato con la mensa. Un servizio senza interruzioni da ottobre a giugno, per l’intero ciclo scolastico.
    – Asili nido di prossimità per tutti e in tutto il territorio comunale.

L’educazione scolastica — Europa e Mediterraneo.

  • Pieno utilizzo del Tavolo tecnico permanente Comune/dirigenti scolastici.
  • Assistenti all’autonomia e alla comunicazione.
  • Assistenti igienico-personali.
  • Diritto allo studio dalle scuole materne all’università.
  • Lotta alla dispersione scolastica.
  • EUROPA: massima collaborazione nel raggiungimento della piena attuazione delle “Otto competenze” (Parlamento Europeo 18.12.2006).
  • MEDITERRANEO: gemellaggi con le scuole degli altri Paesi del mediterraneo -Corso speciale di Storia della Sicilia e della Città – Il Sindaco nelle scuole.

L’orientamento professionale, indirizzo al mercato del lavoro

  • Di concerto con gli istituti scolastici e con le rappresentanze del mondo del lavoro, organizzare momenti di incontro con studenti delle scuole medie e superiori, per illustrare le opportunità di impiego o di progressione scolastica, in maniera tale da mettere i ragazzi nelle condizioni di operare scelte di vita consone alle loro inclinazioni e alle loro esigenze di lavoro.
  • Percorsi per l’animazione Socio-culturale delle aree a forte degrado umano/economico attuati tramite progetti strategici di rigenerazione urbana e sociale all’interno dei quartieri complessi; Attuazione di percorsi di auto imprenditoria giovanile, con particolare riferimento alle categorie a rischio di esclusione sociale e alle cosiddette industrie culturali e creative (ICC), realizzazione di centri educativi giovanili, centri per attività inclusive, culturali, socio educative.

 

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